RYTS MONET

Bari, 1982



La galleria GMR.2 ha il piacere di presentare Liquidi, una mostra che pone in dialogo Cesare Pietroiusti e Ryts Monet.

I due artisti si confrontano con la tematica, a loro cara, della dimensione economica della realtà e di tutte le sue possibili ramificazioni.

Il valore economico e politico della valuta, i sistemi di scambio e di commercio nei quali ci muoviamo, le loro conseguenze sociali e il rapporto tra creazione artistica e mercato, sono alcuni degli aspetti fondamentali che emergono dalle ricerche portate avanti dai due artisti in mostra.

Liquidi espone i risultati visivi della pratica performativa che è alla base di molte delle ricerche dei due artisti.

Cesare Pietroiusti (Roma, 1955), crea reti relazionali che mutano lo spettatore in attore fondamentale per la realizzazione dell’opera e delle analisi artisticoeconomiche da essa attuate.

Chi prende parte ai lavori, spesso performativi, dell’artista si ritrova spesso a confrontarsi con denaro, immaterialità e possesso.

Giocando, senza trasgressione, con le regole del mercato dell’arte e con i corollari della creazione artistica, ogni attore è coinvolto nell’ingoiare, nel manomettere e nel trasformare il denaro o nello scambiare oggetti al posto di soldi o idee al posto di opere d’arte.

In queste ricerche si inserisce Comunione, performance durante la quale l’artista simula lo svolgimento di una messa con una banconota da 100 o 500 euro al posto del corpo di Cristo, innescando un confronto tra il valore del denaro e la spiritualità che ad oggi aleggia intorno allo stesso.

I partecipanti, come durante una normale messa, mangiano i pezzi della banconota spezzata e a loro offerta dal ministrante, lasciando che all’interno del loro corpo, nell’atto della digestione, si annulli la transustanziazione eucaristica.

I pezzi di banconota ingeriti, non compiranno però il normale processo di trasformazione del cibo e nel defecare ogni partecipante potrà ritrovare ciò che durante la comunione ha ingerito.

Ponendoci in stretta relazione con l’atto compiuto da Piero Manzoni per la sua Merda d’artista, i vari pezzi della banconota ritrovati e rimontati costituiranno la vera e propria opera che potrà ora percorrere tutte le tappe di un normale oggetto d’arte, mettendo in discussione il concetto stesso di creazione e di opera d’arte.

Ryts Monet (Bari 1982), indaga il sistema economico finanziario, i valori e l’identità nazionali attraverso il denaro, rivedendo il concetto e ponendo in discussione il significato stesso di valore.

Nella sua ultima performance, Buscando al Comandante, realizzata durante un viaggio a Cuba a febbraio 2022, l’artista tenta di cambiare una banconota da 10 euro con 50 pezzi da 3 pesos cubani.

La difficoltà dell’operazione consiste nel trovare i tagli da 3 pesos che a causa dell’inflazione della moneta cubana e della comparsa di nuovi tagli di maggior valore, stanno ormai scomparendo.

A partire da questo gioco, l’artista mette in relazione il valore della moneta nazionale coi valori fondanti della nazione stessa: è infatti sui tagli di banconote più piccoli che sono ritratti i volti di due delle figure simbolo per l’indipendenza cubana, Jose Marti e Ernesto Guevara. È tramite questo espediente iconografico che Monet porta a galla un’ulteriore e più radicale ragione legata alla sparizione di questi tagli dal mercato monetario cubano.

I due artisti mettono così in moto un sistema basato sul gioco e sull’investimento capace di farci riconsiderare i valori e le credenze con cui siamo abituati a convivere.

Ryts Monet (Bari, 1982) vive e lavora tra Vienna e Venezia. Formatosi all'Università IUAV di Venezia con una laurea in Arti Visive e una specializzazione in Comunicazione Visiva, dal 2022 è membro della Secessione Viennese.

La sua ricerca artistica indaga le dinamiche del potere attraverso lo studio di iconografie storiche e contemporanee, con particolare attenzione alle fratture culturali e alle crisi ideologiche del Novecento. Il suo linguaggio si caratterizza per un approccio concettuale che rielabora materiali d'archivio - cartoline, valute, frammenti giornalistici - attraverso stratificazioni semiotiche.

 

Le sue opere sono state esposte in istituzioni e gallerie come: Barvinskyi Art Gallery (2024), Palazzo Braschi, Fondazione La Quadriennale di Roma (2023), Kake Museum of Art (2023), Monade Contemporary (2023), GMR.2 (2022), QL Galerie and Leechkirche (2020), Galleria Michela Rizzo (2019), YARAT Contemporary Art Space, Baku, Azerbaijan (2019), Q21, Museums Quartier, Vienna, Austria (2019), Kunsthaus Dresden, Germania (2019), Nakanojo Biennale, Giappone (2019), Budapest Galeria, Budapest, Ungheria (2019), 6 Moscow International Biennale For Young Art, Mosca, Russia (2018), Off Biennale Cairo, Egitto (2018), Mediterranea 18, Young Artist Biennale, Tirana, Albania (2017); Jan Van Eyck, Maastricht, Paesi Bassi (2017); Kunsthaus Graz, Austria (2016); Fondazione Antonio Ratti, Como (2016); Stedelijk Museum Bureau Amsterdam, Paesi Bassi (2015); PAN, Palazzo delle Arti di Napoli (2013); Tokyo Art and Space, Tokyo, Giappone (2012); 15th Tallinn Print Triennial at KUMU Art Museum, Tallinn, Estonia (2011); Fondazione Claudio Buziol, Venezia (2010).

 

Curriculum Vitae