Venezia, 1956

The Red, The Black and the Other
Galleria Michela Rizzo, Venezia
Gestures: Works on Paper
Galleria Marignana Arte, Venezia
Also, the Elephants travel to Venice
Oratorio di San Ludovico, Nuova Icona, Venezia
A cura di Vittorio Urbani
Maurizio Pellegrin (Venezia, 1956), artista di rilievo internazionale, che ha esposto in prestigiosi musei e istituzioni in tutto il mondo e insegnato nelle maggior università americane, ritorna nella sua città natale con ben tre mostre in contemporanea, sottilmente separate nel profilo e nella presentazione dei lavori, ma pure riunite come in un unico progetto.
Le due gallerie veneziane Michela Rizzo e Marignana Arte, avendo entrambe lavorato in passato con Pellegrin ed avendo con lui anche un reciproco rapporto di profonda stima, hanno deciso di collaborare non solo per questa occasione, ma per un progetto più ampio e duraturo, con lo scopo di diffondere e distribuire insieme il lavoro dell’artista. Alle due gallerie si affianca anche Nuova Icona, con lo Spazio dell’Oratorio di San Ludovico, luogo in cui Pellegrin ha esposto ripetutamente, presentando un’installazione creata per l’occasione.
La Galleria Michela Rizzo ospita The Red, The Black and the Other, dove sono presenti alcune opere nuove, ma soprattutto opere storiche e già esposte in importanti istituzioni, come ad esempio Transito e Scorrimento (una grande installazione a parete esposta a Ca’ Pesaro nel 2005, in occasione del progetto Isole, che ha visto esposte le opere di Maurizio Pellegrin create specificatamente per tutti i musei veneziani).
Marignana Arte presenta invece la mostra Gestures: Works on Paper, in cui sono esposte sette inedite raffinate carte della stessa serie, con oggetti e pittura acrilica, grafite e tempera.
Nella penombra dell’Oratorio di San Ludovico di Nuova Icona, Pellegrin espone invece una grande installazione appositamente realizzata, che da il titolo anche a questa sezione della mostra: Also, the Elephants travel to Venice.
In Maurizio Pellegrin vive la forte personalità di un collezionista onnivoro, che organizza, cataloga e raccoglie oggetti ritrovati durante i suoi viaggi in tutto il mondo, come un moderno Marco Polo. Compone meticolosamente le sue opere fatte di abiti, strumenti musicali, fili e stoffe, fotografie in bianco e nero e altri oggetti, secondo il suo intricato e personalissimo sistema di organizzazione, basato su iconografie ed energie, ma anche su un’attenta indagine culturale, geografica e sociale, unite alla sua passione e conoscenza delle civiltà antiche. Anche la numerologia, scienza che studia i numeri e la loro influenza sulla vita umana, svolge un ruolo centrale nella ricerca dell’artista, che attribuisce un numero a ciascun oggetto presente nell’installazione che rappresenta un’ipotesi quantitativa dell’energia contenuta nello stesso. Pellegrin sceglie e dispone le sue serie di oggetti in modo da trascendere l’idea della semplice ripetizione: oggetti e materiali sviluppano una nuova gerarchia in cui le loro precedenti funzioni vengono drasticamente cambiate, stabilendo un nuovo mondo di relazioni, significati e funzioni dialettiche.
Maurizio Pellegrin è nato a Venezia nel 1956. Vive e lavora tra New York e Venezia. Ha conseguito un Master in Storia dell’Arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha studiato Sociologia alla New School University, e Filosofia orientale alla New York University, New York. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e possiede l’equivalente del MFA americano in Studio Art.
Maurizio Pellegrin (Venezia, 1956) vive tra New York e la città lagunare. Si è laureato in Storia dell’Arte all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Contemporaneamente si è dedicato allo studio dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti, dove ha conseguito un Master in Fine Arts equivalente allo Studio d’Arte. Ha studiato Sociologia alla New School University e Filosofia Orientale alla New York University di New York.
Negli anni ’90 Pellegrin ha iniziato la sua carriera accademica. È stato direttore del Venice Program Master of Art della New York University, dove ha anche insegnato per quasi due decenni. In quegli anni è entrato a far parte del Teachers College della Columbia University dove, oltre all’insegnamento, gli è stata offerta la posizione di curatore senior della galleria. Ha insegnato anche nel Dipartimento di Architettura della Rhode Island School of Design. Successivamente, nel 2011, è stato nominato direttore della scuola presso il National Academy Museum and School di New York, di cui è poi diventato preside e di cui nel 2014-2015 è stato anche direttore creativo. Sempre nel 2017 ha fondato la New York School of the Arts di cui è attualmente il direttore esecutivo.
Il lavoro di Pellegrin è stato oggetto di oltre 150 mostre personali e centinaia di mostre collettive in gallerie e musei internazionali (tra i tanti: Museum of Modern Art, New York, San Diego Museum of Contemporary Art,Corcoran Gallery of Art,Washington DC, Cleveland Museum of Contemporary Art, Fort Wayne Museum of Art, Akron Art Museum, Aldrich Contemporary Art Museum, Scottsdale Museum of Contemporary Art, Galleria Internazionale d’Arte Ca’Pesaro, Venezia).
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche di tutto il mondo ed esiste una vasta letteratura sul suo lavoro, in quanto autore e protagonista di più di 40 monografie. Inoltre, il suo lavoro è stato pubblicato in più di 500 articoli e saggi.
Negli ultimi anni, la città di Venezia ha celebrato l’artista esponendo il suo lavoro in molteplici istituzioni, come nella mostra ospitata nelle Sale Dom Pérignon a Ca’ Pesaro nel 2023, Me stesso e io, a cura di Elisabetta Barisoni. Nel 2024 ha esposto in In ordinem redigere (l’arte di ricomporre memorie), e nella personale L’immagine ritrovata sempre presso Marignana Arte a Venezia.
Da ottobre 2024 a maggio 2025, l’opera “Vases” di Maurizio Pellegrin è presente alla Biennale di Wuhan in Cina.
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