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Roma, 1926

Money Money Money
Denaro, valore, speculazione
Nanni Balestrini, Francesco Jodice, Andrea Mastrovito, Fabio Mauri, Antoni Muntadas, Cesare Pietroiusti, Lucio Pozzi, Aldo Runfola e Ryts Monet
A cura di Elena Forin
3 febbraio 2021 - 13 marzo 2021
Mar - Sab | 11.00 - 18.00
La Galleria Michela Rizzo inizia il percorso espositivo del 2021 misurandosi con il concetto di ‘valore’ e ni di costo.
A intersecare il ragionamento sull’opera e il suo valore è anche Cesare Pietroiusti che con Mangiare denaro - un’asta/Eating Money - an Auction, ideata e realizzata con Paul Griffiths, e in
generale con il ciclo Paradoxycal Economies, si sofferma su possibilità e varianti del tema dello scambio. La performance, svoltasi nel 2005 in Viafarini a Milano, metteva in scena un’asta in cui gli avventori potevano offrire una cifra corrispondente alla somma di due banconote (ad esempio 20€+10€, o 200€ e 100€ come nel caso di chi si era aggiudicato l’asta a Milano) e al miglior offerente spettava la vincita, ovvero la restituzione delle due banconote dopo essere state ingerite ed evacuate dagli artisti, unitamente a un certificato. Il denaro, in questa prospettiva, da semplice strumento/elemento di transazione diviene parte cruciale del processo artistico, facendo letteralmente coincidere l’azione con la sua dimensione economica: la pratica creativa, il valore dell’operazione, il senso stesso dello scambio e la dinamica dell’accordo sono integrati in un unico procedimento, attivato da un desiderio anch’esso sfaccettato, e che in questo caso ha a che fare con gioco, competizione, produzione, possesso, autenticità e acquisizione.
Il percorso costruito attraverso queste e altre opere degli autori menzionati, auspica una riconsiderazione del concetto di ‘valore’ a partire dagli innumerevoli fattori che queste straordinarie visioni fanno emergere. Le riflessioni spesso nascoste, latenti o invisibili nella gestione quotidiana del denaro, le forme di attenzione nei confronti di elementi spesso ritenuti neutrali, insieme a modalità di ricerca capaci di attivare una reciproca consapevolezza tra l’individuo e il sistema, costituiscono alcune delle azioni e strategie di Money Money Money. Un avvertimento, elaborato tramite l’arte visiva, per farci riflettere sui pericoli che si insinuano nella superficialità, spesso ingenua, con cui affrontiamo ogni giorno il tema del denaro.
Un ringraziamento speciale a Simone Frittelli.
Fabio Mauri è nato a Roma nel 1926. L’attività di Mauri è molto estesa: comprende teatro, performance, installazione, pittura, teoria, insegnamento, come elementi di un unico luogo espressivo. Lavora alla Casa Editrice Bompiani a Roma dal 1957 al 1975. Nel 1979 gli viene offerta la cattedra di Estetica della Sperimentazione all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, dove insegna fino al 2001. Opera nelle file dell’avanguardia italiana dal 1954. I suoi primi monocromi e Schermi risalgono al 1957. Negli anni ’70 Mauri rivolge l’attenzione alla componente ideologica dell’avanguardia linguistica. Sono gli anni di Ebrea (1971). Compone una prima grande performance Che cosa è il fascismo a Roma (1971). Quindi Natura e Cultura, Oscuramento e Muro d’Europa a De Appel di Amsterdam. Nel 1975 presenta la performance Intellettuale in occasione dell’inaugurazione della nuova Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna con la partecipazione di Pier Paolo Pasolini, amico fraterno di Fabio Mauri. Nel 1974 è invitato nuovamente alla Biennale di Venezia, dove sarà anche nel 1978 con l’installazione I numeri malefici, nel 1993 dove realizza il Muro Occidentale o del Pianto e nel 2013 con la performance Ideologia e Natura del 1973. Nel 2015 sarà nuovamente alla Biennale invitato a rappresentare l’Italia nel padiglione Centrale. Allestisce la performance Che cosa è la filosofia. Heidegger e la questione tedesca. Concerto da tavolo nel 1989 per il Centro Multimediale Quarto di S. Giusta, L’Aquila. Nel 1994 la sua prima retrospettiva Fabio Mauri. Opere e Azioni 1954-1994 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 1997 allestisce Le Proiezioni al MOCA di Los Angeles, al Wexner Center for the Arts (Columbus, Ohio), al Museum of Contemporary Art di Chicago e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Una seconda retrospettiva è presentata nel 1997 alla Kunsthalle di Klagenfurt. Nel 1999 è in Minimalia. Da Giacomo Balla a... al P.S.1 di New York. Nel 2000 è presente a Novecento. Arte e Storia in Italia, presso le Scuderie del Quirinale a Roma. L’ultima retrospettiva è allestita nel 2003 a Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporains, Lille. Con l’imponente installazione Inverosimile nel 2007 partecipa a Milano alla grande mostra Not Afraid of the Dark | Emergenze. Nel 2009 il suo ultimo lavoro Fabio Mauri, etc. alla Galleria Michela Rizzo di Venezia. Muore, dopo una lunga malattia, nel maggio del 2009. Nel 2012 è presente a dOCUMENTA(13) a Kassel e al Palazzo Reale di Milano con la mostra Fabio Mauri. THE END. Nel 2013 l’installazione Warum ein Gedanke einen Raum verpestet?/ Perché un pensiero intossica una stanza? (1972) sarà riproposta al Palazzo delle Esposizioni in Anni ‘70. Arte a Roma. Nel 2014 la Fondazione Cima di New York ospita L’Espressionista (1982), performance tratta dalla Gran Serata Futurista 1909-1930 (1980), mentre la Fundación Proa di Buenos Aires dedica al maestro la sua prima antologica in Sud America. Nel 2015 la Galleria Hauser&Wirth, prima nella sede storica di New York poi in quella di Londra, gli dedica due mostre personali di grande successo, ripresentandolo a New York nel 2018, nella sua sede centrale. Nel 2016 al Museo MADRE di Napoli è allestita una delle più grandi retrospettive dedicate all’artista. Nel 2023 ha avuto due importanti personali FABIO MAURI. Amore Mio presso Hauser & Wirth (Zurigo) e, tutt’ora in corso, Fabio Mauri. Esperimenti nella verifica del Male al Castello di Rivoli (Torino). La sua arte è presente in Canada, USA, Austria, Spagna, Olanda, Germania, Polonia, Svizzera, Inghilterra. Espone a Vancouver, Toronto, Londra, Edimburgo, alla Kulturhaus di Potsdam. La sua attività continua attraverso lo Studio Fabio Mauri, Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo. Mauri ha pubblicato molti saggi su riviste e cataloghi d’arte. La sua intensa attività è raccolta nel suo ultimo lavoro editoriale Io sono un ariano, ed. Volume!/Roma, Lampi di Stampa/Milano.
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