L’importanza della Storia: Nanni Balestrini

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L’importanza della Storia
Nanni Balestrini 

 

Tape Mark 1 è una poesia di Nanni Balestrini che risale al 1961, frutto di una collaborazione virtuosa tra Autore e Tecnologia, in questo caso rappresentata da uno dei primi calcolatori IBM.
Balestrini, in quell’occasione, predispone tre brevi testi di Michihito Hachiya – di Paul Goldwin (autore di cui si mette in dubbio l’esistenza) e di Lao Tse – e, attraverso l’assegnazione di alcuni codici e di poche regole, lascia al computer l’onere e l’onore di procedere alla stesura della poesia, attraverso un casuale sistema di combinazioni.

Nel mondo solo quattro – cinque persone stavano contemporaneamente lavorando a esperimenti simili e questo testo è considerato da molti come il primo esempio di poesia informatica.

La natura di grande innovatore e sperimentatore, che caratterizzerà tutta la carriera di Balestrini, si rivela già in quel momento.

L’arte della combinazione sarà fondamentale in tutta la poetica di Balestrini, interessato a ‘lasciare scaturire un movimento da connessioni imprevedibili’ per superare, in questo modo, ‘l’aggregazione statica di energie diverse’.

Nel 1961, concepisce anche il progetto di un romanzoTristano, da riprodurre in un numero illimitato di esemplari, una copia unica e originale per individuo, ma le idee corrono più veloci della tecnologia e Feltrinelli riuscì a pubblicarne, nel 1966, un solo esemplare.
Le tecniche di stampa di allora, infatti, non ne consentirono la realizzazione e ci vollero 40 anni e l’avvento della stampa digitale per portare a compimento quell’avveniristico progetto.

Stiamo inoltrandoci nelle sperimentazioni linguistiche di Balestrini ma, in realtà, quello che è interessante per noi fare emergere qui, è quanto stretto fosse il rapporto tra le varie discipline in cui Nanni si cimentava. E come gli fosse consono collegare la ricerca letteraria e poetica con quella artistica visiva e teatrale performativa.

Infatti, Tape Mark 1 nel 2017 diventa un’opera visiva che aprirà la grande retrospettiva allo ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe.


Tape Mark I, 2017

Da Tristano scaturisce invece Tristanoilil film più lungo del mondo, ottenuto grazie al software ideato da Vittorio Pellegrineschiche approderà niente meno che a Documenta 13, curata quell’anno da Carolyn Christov-Bakargiev.


Tristanoil, frame dal video, 2012

E sarà proprio questa predisposizione di Balestrini verso una poesia fatta di impulsi, che andava a rompere la linearità tipografica, a fargli venire l’idea di ritagliare titoli di giornali e farne dei collages, come ci racconta bene lui stesso in un’intervista a Flash Art.
Stuzzica le parole da un lato e sminuzza le frasi da un altro, decontestualizza e ritaglia, combina elementi poetici a random e realizza oggetti verbali.


Potere Operaio, 1972

Ci piace poi ricordare Nanni anche per la sua militanza politica e per quella rocambolesca fuga sugli sci, nell’aprile del ‘79, dal versante italiano del Monte Bianco per approdare nel più accogliente territorio francese, dopo aver appreso del mandato di cattura emesso contro di lui (verrà in seguito assolto da tutte le accuse).
L’ irriducibile impeto di Balestrini nello scardinare le regole e superare i limiti delle convenzioni imposte dalla tradizione restano potenti dichiarazioni ideologiche, al pari di quegli slogan del maggio francese, che dettò dall’aeroporto a illustrissimi scrivani (tra gli altri Achille Bonito Oliva e Alfredo Giuliani) perché fossero riportati sulle pareti della galleria di Plinio De Martis, in occasione della mostra I Muri della Sorbona (Galleria La Tartaruga, 1968).

Ci sarebbero infinite cose da aggiungere ma il ristretto spazio che ci siamo concessi non lo permette: è stato bello ripercorrere un po’ della strada che hai tracciato, mi è sembrato di riparlarti. Ciao Nanni