RICCARDO GUARNERI

Firenze, 1933



14 Giugno - 1 Agosto 2020
Opening su invito, con prenotazione obbligatoria: sabato 13 giugno 2020 dalle ore 11.00 alle ore 21.00

Finalmente sabato 13 giugno inauguriamo la nuova mostra Assembramenti, simbolo della ripartenza dopo mesi di lutto e di lockdown che hanno segnato profondamente tutti noi.

Un’esposizione anomala per la Galleria Michela Rizzo poiché, per la prima volta nella sua storia, propone nei propri spazi una collettiva con più di 30 artisti. Un vero e proprio affollamento di opere che vogliono rappresentare ricchezza emotiva e voglia di tornare a lavorare e riprendere i discorsi interrotti.Abbiamo riunito il lavoro di artisti coi quali collaboriamo da tempo e con cui abbiamo condiviso bellissimi momenti, e inserito qualche nuovo arrivo... l’auspicio è che questa reunion porti a tutti una sferzata di energia e una ventata di ottimismo!

La mostra si sviluppa attraverso un percorso variegato ed eterogeneo nel quale realtà artistiche differenti sono poste in dialogo e in confronto fra loro.
Passando attraverso tutti i medium, dal disegno alla pittura, dalla scultura alla fotografia e dal video all’installazione, Assembramenti intende accogliere, all’interno di uno spazio articolato come quello dell’ex birrificio della Giudecca, un raggruppamento di opere esposte, per innalzare lo spirito e regalarci positività. È anche sulla forza dei contrasti e delle diversità che si vuole colpire e sorprendere, cominciando dalla pittura, talvolta leggera e sottile, come nelle opere su carta di Riccardo Guarneri, o nei paesaggi astratti di Saverio Rampin, talvolta più espressionista e decisa come quella di Sophie Westerlind. Frecce distribuite nello spazio, quasi a volerci indicare il percorso della mostra, The mesmerizing trinities of Kayem (from LS) di Lucio Pozzi. Forme sottili e semplici si delineano dalla mano di Giorgia Fincato sottili fili che diventano labirintiche mappe del nostro passaggio, nelle grandi carte di Mariateresa Sartori.Paesaggi mutati, attraversati, percorsi, ritratti, studiati, modificati nelle opere di Antonio Rovaldi, Francesco Jodice, Ryts Monet, Michael Hoepfner, Hamish Fulton. Osservare, spostarsi e creare diventano azioni complementari; materia, fotografie e sculture raccontano di un vissuto di cui l’oggetto artistico è appendice dell’esperienza. Le opere parlano della natura nelle sue più ampie forme: ostile e in perenne lotta con l’uomo nei light box di Andrea Mastrovito - per la prima volta in mostra negli spazi della GMR - o nell’uso che ne fa Silvano Tessarollo, dove la ritroviamo materia stessa del quadro, composto infatti da erba, terra, e acqua, lavori attraverso cui l’artista ci trasmette la transitorietà e caducità delle cose. E poi il ritorno ai temi concreti e fondanti dell’umanità e della società moderna con Antoni Muntadas: la globalizzazione, il capitalismo transnazionale, l’interconnessione delle mondo che passa anche dalla attraverso parola. Distribuite nello spazio le opere di Silvano Rubino, artista che usualmente esplora ambiti diversi - dalla fotografia, alla pittura, dalle installazioni ai video - presenta delle opere in vetro, dove alla poesia coniuga una visione concettuale.

Riccardo Guarneri (Firenze,1933), dopo la frequentazione della Scuola Libera del Nudo, ventenne inizia a dipingere contemporaneamente ad un’attività musicale.

Ha insegnato pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Bari, Venezia e Firenze ed è inoltre Accademico Emerito per l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.

Dopo i primi quadri figurativi, negli anni Cinquanta si avvicina all’informale. La mostra d’esordio di Guarneri lo vede legato ancora all’ambito informale ma, come racconta l’artista, si trattava di «... anni fervidi, tutto era come travolto dalle esperienze, dalle scoperte. Nel 1959 andai per la prima volta in Germania, a Dusseldorf. Ancora dipingevo informale. Cominciai a girare per gli studi di quei pittori che più sentivo vicini alla mia ricerca. Il Nord Europa mi appariva allora come una straordinaria fucina, laboratorio, eccitante network di sperimentazione, realtà viva, nervosa, cosmopolita. Conobbi Otto Piene, Peter Brüning, Hansjorg Glattfelder. Poi anche Raimond Girke e Winfred Gaul. Andavo ai loro studi e diven- tammo amici, anche se io ero più giovane».

Nel 1962 Guarneri comincia ad interessarsi al colore in quanto luce, alla grafia come pittura e ai problemi inerenti alla percezione visuale. Da questo momento in poi, segno, luce e colore si identificano, sostanziando un mondo poetico di sensibilità acuta e costituendo, pur nelle sue diverse fasi, il filo conduttore di una ricerca decisamente personale. Dal 1964 in poi il lavoro acquista una struttura più rigorosa e geometrica, lasciandosi conquistare dallo schema geometrico di rombi o quadrati ripetuti in impercettibile asimmetria.

La ricerca di Guarneri, ormai matura e originale, è premiata con l’invito alla XXXIII Biennale di Venezia (dove condivide la sala con Agostino Bon- alumi e Paolo Scheggi) e alla mostra Weiss auf Weiss alla Kunstalle di Berna, mentre sono del 1967 le partecipazioni alla V Biennale di Parigi e alle mostre di Nuova Tendenza. Parteciperà poi nel 2017, su invito da parte di Christine Macel alla 57a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Viva Arte Viva. Numerose sono le personali che vedono l’artista impegnato in Italia ed in Europa.

Nel 2018 è invitato alla mostra 100% Italia. Cent’anni di capolavori, tenutasi al Museo Ettore Fico di Torino. Nel 2019 il Museo del Novecento di Milano inserisce un’opera di Guarneri nell’ambito della riorganizzazione del museo, inaugurando un nuovo itinerario espositivo. Il Museo del Novecento di Firenze, invece, gli dedica una mostra personale.

La Galleria Michela Rizzo collabora con l’artista fiorentino da molti anni. Tra le sue recenti mostre in galleria, la personale Leggerissima e insieme forte, 2016, a cura di Fabio Belloni, e le collettive Due o Tre Dimensioni Infinite, 2018 e Soglie e limiti, 2019, a cura di Elena Forin.

Numerose sono le personali che vedono l’artista impegnato in Italia e in Europa.

Nel 2018 è invitato alla mostra 100% Italia. Cent’anni di capolavori, tenutasi al Museo Ettore Fico di Torino. Nel 2019 il Museo del Novecento di Milano inserisce un’opera di Guarneri nell’ambito della riorganizzazione del museo, inaugurando un nuovo itinerario espositivo.

Il Museo del Novecento di Firenze, invece, nello stesso anno gli dedica una mostra personale e sarà presente alla fiera internazionale Frieze, con un intero stand a lui dedicato, a cura della galleria londinese Rosenfield.

La Galleria Michela Rizzo collabora con l’artista fiorentino dal 2016 anno in cui gli organizza una mostra personale nella spazi giudecchini, Legger- issima e insieme forte, a cura di Fabio Belloni, a cui è seguita la pubblicazione di un catalogo Il Canneto editore. Il lavoro di Guarneri sarà inoltre presente nelle collettive: Due o Tre Dimensioni Infinite, 2018 a cura di Davide Ferri e Soglie e limiti, 2019, a cura di Elena Forin.