NANNI BALESTRINI

Milano, 1935 - 2019



 

La Galleria Michela Rizzo è lieta di annunciare la mostra Nanni Balestrini. Altre e infinite voci che aprirà il 14 luglio 2023. La mostra, a cura di Marco Scotini e in collaborazione con l’Archivio Luigi Nono di Venezia, è la prima personale italiana dopo la scomparsa dell’artista nel 2019 e intende presentare una vasta gamma di materiale documentario originale, assieme ad una selezione di oltre 50 opere dell’artista che risalgono agli anni Sessanta. Il titolo della retrospettiva è un prelievo dal verso “ci sono altre e infinite voci che si muovono altrove ci”, tratto dal testo concepito da Nanni Balestrini per la composizione per nastro magnetico di Luigi Nono Contrappunto dialettico alla mente del 1968, poi incluso dal poeta nella raccolta Ma noi facciamone un’altra, pubblicata da Feltrinelli nello stesso anno. Fin dal titolo l’esposizione veneziana si focalizza sul decennio d’esordio di Balestrini - gli anni Sessanta del secolo scorso - riletto in parallelo alla relazione del poeta/artista visivo con il musicista, a partire dal comune lavoro fatto sulle voci e con le voci, sotto il paradigma dell’enunciato collettivo. Il montaggio e la ricombinazione di testi altrui sono, di fatto, uno dei tratti peculiari del metodo di Balestrini. Si è sempre troppo insistito sul carattere esclusivamente tipografico della scrittura nelle opere plastiche di Balestrini per non dover riportare l’attenzione, attraverso questa mostra, sul doppio livello acustico e visivo della parola balestriniana o, meglio, sulla sua “indiscernibilità fonottica”, come l’ha definita Paolo Fabbri. In questo senso, approfondire la relazione con una figura come Luigi Nono, durata un intero decennio, così come soffermarsi sulla loro collaborazione, non può che far luce ulteriore sulla ricerca della disalienazione della parola perseguita da entrambi. Dagli incontri alle settimane internazionali di Nuova Musica di Palermo del 1962 e dalla nascita del Gruppo ’63 fino al giornale politico mensile di Balestrini, “Compagni” del 1970 (che ospita l’intervento di Nono “Il potere musicale”), il rapporto tra i due grandi artisti si sviluppa su più livelli di interferenze ma anche su parallelismi culturali sorprendenti, in cui l’interventismo politico-artistico di entrambi è la costante. Per questo motivo l’itinerario espositivo risulta capovolto e la mostra comincia con il fatidico ‘68 per poi procedere al contrario. Senza dubbio un’opera di Balestrini come I muri della Sorbona (1968), in cui - nel contesto de “Il Teatro delle Mostre” - il poeta ricopre in tempo reale le pareti della Galleria La Tartaruga con gli slogan della contestazione francese non può essere separata dalla composizione noniana per voci e nastro magnetico Non consumiamo Marx (1969), che si avvale di venti scritte murali del Maggio parigino e di documenti della lotta contro la Biennale di Venezia di quello stesso anno. Pure l’operaismo de La Fabbrica illuminata (1964) di Nono risulta in connessione con il materiale verbale del noto libro balestriniano Vogliamo tutto del 1971. Ma possibili parallelismi si trovano anche più internamente alla metodologia di entrambi come la pratica del cut-up e del fold-in in Balestrini e la “tecnica di scissione in fonemi” di Nono. Non possiamo trascurare, inoltre, il loro comune ricorso alla tecnologia per sovvertire gli strumenti del padrone e contro il sistema che li ha prodotti: con l’IBM da parte di Balestrini per fare poesie nel 1961 e l’ingresso di Nono nella musica elettronica nel 1964. E, infine, vera e propria collaborazione è quella che si definisce in Contrappunto dialettico alla mente del 1968, opera ironico-politica di Nono in cui il materiale linguistico è organizzato dallo stesso Balestrini. Attorno a quest’opera, che sarà eseguita a settembre a mostra ancora in corso, ruota l’intera esposizione che presenta alcuni cicli delle opere di Balestrini come i primi collage chiamati Cronogrammi (1961), i collage sulle grandi foto a colori dei settimanali “Epoca” e “Tempo” (1963), la serie Maestri del Colore (1964), la serie Quindici (1969), oltre ad altre opere.

Testo critico a cura di Marco Scotini

Un sentito ringraziamento a:

Fondazione Bevilacqua la Masa

Rossana Campo

Eredi Umberto Eco

Fabio Marangon

Nuria e Serena Nono

Veniero Rizzardi

 

Si ringraziano inoltre i prestatori:

Giacomo Balestrini

Sergio Bianchi

Andrea Cuomo

Marcello Forin

Galleria Frittelli Arte Contemporanea

Fondazione Marconi

Fabio Marangon

Galleria Mazzoli

MiBAC Fondazione

Archivio Luigi Nono

 

Nanni Balestrini

Nanni Balestrini (Milano 1935 - Roma, 2019), poeta, romanziere e artista visivo, agli inizi degli anni ’60 fa parte dei poeti “Novissimi” e del “Gruppo 63”, che riunisce gli scrittori della neoavanguardia. Grande sperimentatore, è il primo artista ad utilizzare un calcolatore IBM per elaborare i suoi Cronogrammi. Nel 1961 compone la prima poesia realizzata con un computer. Ha svolto un ruolo determinante nella nascita delle riviste di cultura "Il Verri", Quindici", "Alfabeta", "Zoooom". È autore del ciclo di poesie sulla Signorina Richmond e della trilogia di romanzi La Grande Rivolta (Vogliamo tutto, Gli invisibili e L’editore) sulle lotte del movimento negli anni ’70. Recentemente è stato pubblicato Milleuna (con CD) che raccoglie le sue collaborazioni con musicisti, il romanzo multiplo elettronico Tristano e la raccolta di poesia Caosmogonia. Parallelamente alla produzione letteraria ha sviluppato una intensa ricerca in campo visivo, documentata nella monografia Con gli occhi del linguaggio. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero, nel 1993 alla Biennale di Venezia, e con personali alla Galleria Mazzoli di Modena, al MACRO (Museo d’arte contemporanea di Roma), alla Fondazione Morra di Napoli, alla Fondazione Mudima di Milano e alla Galleria San Ludovico di Parma. Ha partecipato a La parola e l’arte, MaRT Rovereto; Italics, Palazzo Grassi, Venezia; 1988 vent’anni prima vent’anni dopo, Centro per l’arte con- temporanea Luigi Pecci di Prato; Futurismo 1909-2009, Palazzo Reale di Milano; Mille e tre, Louvre, Parigi, Artissima 2010, Torino. Ha realizzato la stazione Lala della metropolitana di Napoli e la stele Incipit per la biblioteca di Vignola. Con il video Tristanoil è stato presente a DOCUMENTA 13 Ha presentato nella Galleria Michela Rizzo tre mostre personali: Bastacani nel 2011, Tristanoil nel 2013, e La tempesta perfetta nel 2015.

Nanni Balestrini (Milano, 1935 - Roma, 2019), poeta, romanziere e artista visivo, agli inizi degli anni ’60 fa parte dei poeti “Novissimi” e del “Gruppo 63”, che riunisce gli scrittori della neoavanguardia. Grande sperimentatore, è il primo artista ad utilizzare un calcolatore IBM per elaborare i suoi Cronogrammi. Nel 1961 compone la prima poesia realizzata con un computer. Ha svolto un ruolo determinante nella nascita delle riviste di cultura "Il Verri", Quindici", "Alfabeta", "Zoooom". È autore del ciclo di poesie sulla Signorina Richmond e della trilogia di romanzi La Grande Rivolta (Vogliamo tutto, Gli invisibili e L’editore) sulle lotte del movimento negli anni ’70. Recentemente è stato pubblicato Milleuna (con CD) che raccoglie le sue collaborazioni con musicisti, il romanzo multiplo elettronico Tristano e la raccolta di poesia Caosmogonia. Parallelamente alla produzione letteraria ha sviluppato una intensa ricerca in campo visivo, documentata nella monografia Con gli occhi del linguaggio. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero, nel 1993 alla Biennale di Venezia, e con personali alla Galleria Mazzoli di Modena, al MAC- RO (Museo d’arte contemporanea di Roma), alla Fondazione Morra di Napoli, alla Fondazione Mudima di Milano e alla Galleria San Ludovico di Parma. Ha partecipato a La parola e l’arte, MaRT Rovereto; Italics, Palazzo Grassi, Venezia; 1988 vent’anni prima vent’anni dopo, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato; Futurismo 1909-2009, Palazzo Reale di Milano; Mille e tre, Louvre, Parigi, Artissima 2010, Torino. Ha realizzato la stazione Lala della metropolitana di Napoli e la stele Incipit per la biblioteca di Vignola. Con il video Tristanoil è stato presente a DOCUMENTA 13. Ha collaborato con la Galleria Michela Rizzo dal 2010, ricordiamo la personale Bastacani (2011), Tristanoil (2013), e La tempesta perfetta (2015).