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Nuova Zelanda, 1975
Galleria Michela Rizzo è lieta di presentare la mostra AETHER/ETERE la presenza dell’assente nell’isola della Giudecca, a Venezia, dal 19 luglio al 28 settembre 2024.
Questo progetto si sviluppa attraverso le opere di Mariateresa Sartori e David Rickard in un dialogo a cura di Riccardo Greco.
AETHER/ETERE la presenza dell’assente raccoglie opere recenti di diversa natura, tra cui installazioni, stampe, suoni e disegni. I lavori esplorano la dicotomia tra assenza e presenza, un concetto che, in epoca medievale, era descritto dal quinto elemento: l’etere.
L’etere rappresentava la materia che riempiva i vuoti e lo spazio, un materiale effimero che non c’era ma si percepiva. Questo antico elemento diventa quindi metafora di una ricerca misteriosa che porta a interrogarsi sulle cose e su come le percepiamo. L’essere umano, infatti, si pone domande che spesso non trovano una risposta, cambiando così la nostra visione e quello in cui crediamo.
La ritualità della domanda è una pratica comune dei due artisti. Rickard e Sartori come due veri e propri artisti-ricercatori si addentrano nel mondo circostante partendo dalle cose che molto spesso vengono date per scontate, come la polvere, il vento o i raggi cosmici. Dietro ad elementi così impercettibili all’attenzione della quotidianità i due artisti hanno trovato il modo di descrivere l’etere, in quanto fenomeno in continua trasformazione.
Rickard e Sartori per fare questo attingono ad una pratica artistica empirica il cui procedimento è del tutto interdisciplinare.
Nel caso delle opere di Rickard c’è un studio approfondito e curioso delle materie scientifiche come fisica, astronomia e metereologia, in cui l’impercettibile viene elaborato per essere sentito e vissuto. Le opere di Rickard, infatti, non si soffermano sulla superficie ma si addentrano in un racconto più complesso e ricercato. Per esempio, il cielo diventa un modo per descrivere il caso oppure il limite tra sensazioni, percezioni e tecnologia .
Dall’altro lato, la produzione in mostra di Mariateresa Sartori coinvolge gli ambiti del suono, del linguaggio, della poesia e dei fenomeni naturali. Come una sciamana contemporanea si protrae verso l’impossibile con una tensione che risulta essere essa stessa il soggetto primario dei suoi lavori. Prova a catturare la pioggia, a capire il vento, a descrivere il tempo, a creare micro e macro mondi, ottenendo lavori che camminano sul filo sottile che divide aleatorietà e controllo di un evento.
Le opere in mostra diventano uno strumento che taglia verticalmente un fenomeno, una lente di ingrandimento che osserva lo spazio e le sue regole diventandone spettatore e assistente allo stesso tempo.
Aether/Etere la presenza dell’ assente è una sorta di laboratorio in cui i due artisti dialogano e si interrogano sul motore delle cose. Le risposte a volte vengono trovate, a volte sono consapevolmente irraggiungibili, mentre altre volte rispettano le volontà di un’entità che resta ignota. A ospitare questa entità è la galleria che diventa mezzo imprescindibile in quanto luogo della sperimentazione.
La galleria come luogo liminale, dove lo spazio si trasforma ed è plasmabile. Attraverso le sale, l’etere accompagna segretamente il visitatore dando luce alla complessità e al significato delle opere, veri portali tra saperi diversi in cui tutte le direzione convergono nell’ignoto.
Testo di Riccardo Greco
David Rickard (Nuova Zelanda, 1975) è un artista Neozelandese che vive a Londra. I suoi precedenti studi in architettura hanno avuto un forte impatto sulla sua pratica artistica, includendo nei lavori lo studio e l’interesse per i materiali e la dimensione spaziale. Attraverso la ricerca e la sperimentazione, il lavoro di David Rickard cerca di capire qual’è l’attuale percezione del mondo fisico e quando essa sia lontana da ciò che chiamiamo realtà.
Le sue mostre più recenti sono: Echoes from the Sound Barrier, Ashburton Art Gallery, NZ (2019-20), ₡URR€₦₡¥, NOME, Berlino (2019), Futuruins, Palazzo Fortuny, Venezia, in collaborazione con Museo di Stato Hermitage, San Pietroburgo(2018); AND A 123, Castlefield Gallery, Manchester, UK (2017); Het Zalig Nietsdoen, Kranenburgh Museum, Bergen, Paesi Bassi, (2017); Not Really Really, The Frederic de Goldschmidt Collection, Bruxelles, Belgio (2016); O, CØPPERFIELD, London (2016); A Bag of Atoms, Balzer Projects, Basilea (2016); Open Forest, The Jerwood Space, London, UK (2016); Flags, Serra di Giardini, Venezia (2015); Alchemy, State of Change, NEST, The Hague (2014); All Vertical Lines Intersect, Galleria Michela Rizzo, Venezua (2013); Intersections, Weizmann Institute, Tel Aviv (2012); Round the Clock, 54th Biennale di Venezia (2011); Beyond Ourselves, The Royal Society of Science, Londra (2011).
Il lavoro di David Rickard è stato pubblicato in articoli ed interviste all'interno del New York Times, The Times, The Independent, Frame, Kunstbeeld, Drome and Flash Art among others.
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