Woodbridge, 1948
“What I wanted is to create situations where people can have a little time for themselves, where they don’t have to feel threatened or hurried or stressed”.
Galleria Michela Rizzo is delighted to announce the third solo exhibition by British artist Brian Eno, recently honoured with the prestigious Leone d’Oro at La Biennale Musica, Venice. Eno, one of the most influential thinkers, artists, and composers of our era, defies conventional boundaries by traversing various spheres and blurring the lines between artistic categories. Regarded as a pioneer of Generative Art, Eno’s fascination with creative processes since childhood has shaped his entire body of work, with a major focus on concept and process.
As noted by Christopher Scoates in the introduction to “Visual Music”, Eno’s contributions as a visual artist have often been overlooked in favour of his musical output, which is more widely distributed, marketed, and consumed. However, Eno’s formal training in the visual arts equipped him with the theoretical tools that have proven pivotal in both his musical and visual endeavours. His approach to art and music revolves around a conceptually driven process integral to the work itself.
The exhibition in Venice, titled “Gibigiane”, which refers to the glow of light reflected on water or a mirror, invites the public to immerse themselves in the environments created by the artist. Here, the slow algorithmic interchange of light, shapes, and colours creates an immersive experience for the audience. Eno introduces the theme of slowness as a form of progress and an alternative to the frenetic pace of contemporary society. He encourages visitors to pause, slow down, and engage with the artwork as a participatory experience, where the gradual generative interplay of forms and colours fosters a captivating event rather than merely encountering an artefact.
Highlights of the exhibition include Turntable II which is a functioning turntable but when it isn’t playing a record, it’s a sculpture. It was launched in February 2024.
Umbria II, was conceived as a site-specific light box and was previously exhibited at the National Gallery of Umbria, in dialogue with Beato Angelico’s Polittico Guidalotti (1447 – 49).
Still and Ovation, will also be on show and are two recent works made for the occasion of a two-man show with works by Dan Flavin. Additionally, Eno has crafted three tapestries exclusively for the Venetian exhibition, woven by Giovanni Bonotto and copied from works Eno made on the computer in the early 1990s using a drawing program originally designed for children.
Giovanni Bonotto, co-founded A Collection together with Chiara Casarin in 2019, with the intention of creating artworks while promoting environmental awareness. The tapestries are produced using a meticulous process which incorporates recycled plastic and is certified by the Global Recycle Standards, bringing together the synergy between technology, research, contemporaneity, and tradition.
This exhibition offers the public a unique opportunity to experience the works of Brian Eno, encouraging a reflection on slowness as a form of progress and inviting an active participation in the artistic experience.
Brian Eno (Woodbridge, 1948) è un musicista, compositore, produttore discografico e artista visivo inglese, noto come uno dei principali innovatori della musica ambient e della pittura generativa. Ha frequentato l'influente e sperimentale "Groundcourse" di Roy Ascott all'Ipswich College, il cui scopo era rinvigorire l'educazione artistica, intesa come un processo cibernetico strutturato in test progettati per distruggere i preconcetti creativi. Nel 1971 è entrato a far parte della Roxy Music come sintetizzatore. Nel 1973 ha lasciato la band e ha registrato numerosi album da solista, coniando il termine "musica ambientale" per descrivere il suo lavoro in pubblicazioni come Another Green World (1975), Discreet Music (1975) e Music for Airports (1978). Ha collaborato con artisti quali Robert Fripp, Cluster, Harold Budd, David Bowie, nella sua Berlin Trilogy, e David Byrne, e ha prodotto album di artisti tra cui John Cale, Jon Hassell, Laraaji, Talking Heads e Devo, e la No Wave Compilation No New York (1978). Eno ha anche continuato a registrare album da solista e lavorare con artisti tra cui gli U2, Laurie Anderson, Grace Jones, Slowdive, Coldplay, James Blake e Damon Albarn.
Come artista visivo espone regolarmente dalla fine degli anni '70. Il suo lavoro è dedicato prevalentemente alle possibilità offerte dal mezzo della luce. Nel 2009, Eno ha ricevuto il rarissimo invito ad esibirsi sulle iconiche vele del Sydney Opera House in Australia, utilizzando potenti proiettori per far luce su Circular Quay.
Il suo attuale corpus di opere comprende light boxes, incisioni e lenticular printing nonché opere scultoree e sonore. I suoi light boxes attraversano senza soluzione di continuità infinite combinazioni di seducenti "colori" auto-generati usando una serie di luci a LED intrecciate. Le loro composizioni minimali, la prima delle quali fu fatta alla Ipswich Art School nel 1966, fanno riferimento in particolare all'arte russa antica, a Mondrian e al suprematismo. Eno scrive: "Ho cercato di rallentare la musica in modo che diventasse più simile alla pittura, e di animare i dipinti in modo che diventassero più simili alla musica ... nella speranza che i due si fondessero nel mezzo".
Sebbene riconosciuto a livello internazionale per la sua arte e la sua musica, prima di "Light Music" alla Paul Stolper Gallery di Londra nell'aprile 2016, descritta in una recensione come "una masterclass nel potere del suono e della visione", Eno non aveva esposto una mostra in galleria nel Regno Unito da "Music for White Cube" di White Cube nel 1997. Brian dice della sua pratica “Suppongo che fosse il momento in cui la pittura iniziò a fare qualcosa che la musica aveva già fatto per millenni. La musica è sempre stata l'unica arte completamente non figurativa. La musica non è nata dai tentativi di imitare la natura; la musica sembra provenire da qualche altra parte e, naturalmente, nella prima parte del XX secolo, i pittori lo invidiavano enormemente. C'era quella famosa affermazione, Tutta l'arte aspira costantemente alla condizione della musica. Penso che sia stato Walter Pater a dirlo. E all'inizio del XX secolo, il primo dipinto astratto fu un tentativo di realizzare qualcosa che si comportasse come musica, in termini visivi.'
Michael Bracewell nel suo saggio per il libro Light Music di Eno, pubblicato nel 2017, descrive l'arte di Eno come "uno spazio per la contemplazione dell'esperienza individuale, dove si è incoraggiati a impegnarsi con un'esperienza sensoriale / estetica che riflette i sempre mutevoli stati d'animo e casualità della vita stessa" e paragona "il richiamo dell'arte di Eno a quello di, per esempio, Matisse o Rothko nel modo più avvolgente”.
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