GMR | SAVERIO RAMPIN | a cura di Stefano Cecchetto | 11.03.2023 – 10.05.2023

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Francesco Jodice | Investec Cape Town Art Fair, Cape Town, 16-18 Febbraio 2023

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No Man is an Island | Gabriele Grones and Nazim Ünal Yilmaz | ZⓈONAMACO MÉXICO ARTE CONTEMPORÁNEO, Mexico City MX, 8-12 Febbraio 2023

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ZⓈONAMACO MÉXICO ARTE CONTEMPORÁNEO, Mexico City MX, 8-12 February 2023

Artists: Gabriele Grones and Nazim Ünal Yilmaz
Curated by Giorgia Lucchi Boccanera and Michela Rizzo

No Man is an Island

 

 

“Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto”

“No man is an island entire of itself; every man is a piece of the continent, a part of the main”

John Donne

In occasione di ZonaMaco 2023 Boccanera Gallery (Trento/Milano) e Galleria Michela Rizzo (Venezia/Milano) intendono consolidare il loro rapporto con il Messico e aprire un nuovo capitolo attraverso una collaborazione, basata sulla stima reciproca e su una visione condivisa.

Le due gallerie sono quindi liete di presentare le opere di Gabriele Grones (Italia, 1983), rappresentato da Boccanera Gallery, e Nazim Yilmaz (Turchia, 1983), rappresentato dalla Galleria Michela Rizzo, facendo dialogare le loro poetiche all’interno dello stesso stand.

Il titolo della mostra No Man is an Island fa riferimento a un celebre testo di John Donne e vuole essere uno spunto per indagare le opere di Grones e Yilmaz, attraverso un allestimento pensato per evidenziare i rimandi tematici dei due artisti.

Nella ricerca di Gabriele Grones il soggetto umano è fondamentale. Nei suoi ritratti, l’indagine del volto è analitica e viene colta in un istante sospeso e indefinito. L’intensità dei suoi soggetti rimanda alla densità della natura umana.
I suoi ritratti non rappresentano espressioni codificate, ma piuttosto un’idea di esistenza che ci riporta all’iconicità della pittura fiamminga e della Nuova Oggettività. I dipinti di Grones nascono dal confronto di diversi scatti fotografici in pose differenti, permettendo una ricomposizione del volto attraverso un personale processo di appropriazione dell’immagine e di rielaborazione formale.

Nazim Yilmaz adotta la rappresentazione del corpo e l’indagine sull’identità umana come elemento dominante del suo lavoro.
Ritrae la verità dell’esistenza, concentrandosi sulle angosce dell’uomo contemporaneo. Arricchisce le sue composizioni anche con elementi grotteschi e dissacranti. Le figure umane raffigurate suscitano talvolta inquietudine. Sebbene le opere di Yilmaz possano apparire malinconiche a prima vista, il pittore attribuisce un significato positivo alla paura. Per lui, la paura è un mezzo per raggiungere la libertà. In effetti, il pittore turco fa eco a Kierkegaard, che definisce la paura come “possibilità di libertà”.

I paesaggi di Yilmaz, invece, ricordano talvolta le ambientazioni del realismo magico, occupando una posizione intermedia tra surrealismo e fotorealismo. I suoi dipinti sono caratterizzati dall’uso di prospettive ambigue che suggeriscono una realtà immaginaria e onirica.

Per Grones l’indagine sulla natura si sviluppa a partire dalle piante marginali, con l’obiettivo di renderle protagoniste delle sue composizioni.
Sviluppa il suo rapporto con la natura creando cicli pittorici che indagano sia le piante selvatiche che quelle coltivate negli orti botanici o addirittura nei laboratori scientifici, partendo dall’analisi iconografica della storia dell’arte per proporre una visione attenta al nostro rapporto con l’ambiente.

KaplanKapan | Giuseppe Abate | CØPPERFIELD | 6 Copperfield St, London | 1 febbraio 2023 ore 18:00 – 20:30

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Clicca qui per maggiori informazioni.

Francesco Jodice | West | Galerie le Château d’Eau | a cura di Matteo Balduzzi | 1 Febbraio – 2 Aprile 2023

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Con il progetto WEST, Francesco Jodice racconta la storia dell'ascesa e del declino del modello americano e della sua immagine,
indagando le origini dell'attuale crisi del modello liberale in un periodo compreso tra l'inizio della corsa all'oro (1848) e il fallimento di Lehman Brothers (2008).

GMR.2 | DIARIO | Giorgia Fincato | 26.01.2023 – 03.03.2023

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La GMR.2 è lieta di presentare Diario, un solo show di
Giorgia Fincato (1982).
La mostra si concentra sulla ricerca del disegno operata dall’artista
e il rapporto che essa intesse con lo stesso. Il disegno, cifra artistica
prediletta di Giorgia Fincato dà spazio ad una produzione caratterizzata
da una grande attenzione ed un profondo studio del movimento,
in senso spaziale, temporale ed emotivo. Per l’artista, il disegno è
un atto primordiale che esiste da sempre: rappresenta, soprattutto,
il gesto dell’anima quale espressione dell’energia e dei sentimenti. Il
disegno e l’atto in sé diventano mezzi per sentire la propria presenza e
partecipazione in un mondo non ancora del tutto compreso. Attraverso
la pratica gestuale ripetitiva (quasi sempre) dello stesso soggetto e
segno, l’artista crea un linguaggio comunicativo proprio, che si apre, o
si chiude sul mondo a seconda delle sue necessità. Il gesto si fa azione
totale ed immersiva, quasi si stesse compiendo un rituale sacro o
una preghiera. Ed è in questa spiritualità che l’opera assume un valore
slegato dal tempo. Eppure, durante il momento creativo, è proprio
il tempo stesso a diventare elemento essenziale, determinando una dimensione
ritmica e costante scandita dalla penna che scorre sul foglio
bianco. Il disegno diventa un viaggio all’interno del proprio io e delle
proprie paure, trasformandosi in una gabbia protettiva o in uno spazio
vuoto, originato in un tempo sospeso e lontano dal mondo.
Il percorso ideato in questa occasione mette in relazione due tipi d
versi d’approccio al foglio e alla penna. Se da una parte l’atto del disegnare
diventa strumento di astrazione dal sé e atto meditativo, condotto
con tempi lunghissimi (fino a tre mesi), dall’altra esso è generato
proprio dall’emotività dell’artista, portando ad una realizzazione molto
più carica e comunicativa.